Indennità di malattia: scopri come possono averla i disoccupati

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I disoccupati che hanno già versato i contributi previdenziali possono avere diritto all'indennità di malattia. Ciò è possibile purché siano soddisfatti determinati criteri. Vuoi sapere cosa sono e come richiedere il beneficio? Quindi seguire le linee guida riportate di seguito per ottenere prestazioni di invalidità temporanee.

Le preoccupazioni brasiliane sono aumentate a causa della disoccupazione causata dalla pandemia di COVID-19 negli ultimi due anni. Ciò che molti non sanno è che anche i lavoratori disoccupati possono avere diritto all’indennità di malattia.

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Beneficio: malattia e disoccupazione

Innanzitutto è importante capire cosa dice la legge. Per avere diritto alla prestazione è necessario essere inabili totalmente o temporaneamente, avere un periodo di attesa di almeno 12 mesi ed essere assicurati.

In altre parole, le donne disoccupate possono ricevere l’indennità di malattia mentre sono ancora in congedo di maternità. Ciò significa che la persona è ancora considerata assicurata, anche se in quel momento non versa più contributi all'Istituto nazionale di previdenza sociale (INSS).

Una volta terminato il rapporto di lavoro, il cittadino ha un periodo di attesa fino a 12 mesi. Un altro punto interessante garantito dalla legge è nei casi in cui la persona abbia 120 o più contributi ininterrotti, poiché in questi contesti il periodo di grazia aumenta a 24 mesi.

Per questo motivo la legge riconosce il diritto all'indennità di malattia anche ai disoccupati, purché in possesso dei requisiti richiesti. Va inoltre ricordato che l'incapacità lavorativa non può essere semplicemente invocata. Deve essere confermato da una relazione medica dell'INSS.

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Un altro modo in cui gli individui possono garantire il proprio diritto al beneficio è se scelgono di continuare con l'addebito come facoltativo. I disoccupati devono presentare domanda per l'indennità di malattia non appena viene esaminata la loro incapacità temporanea al lavoro.

Se la richiesta viene respinta dall'INSS, il cittadino ha il diritto di impugnare la decisione dell'Istituto. Ciò può avvenire attraverso un reclamo amministrativo all'INSS stesso oppure attraverso un'azione legale.

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